VALLE CASTELLANA – Yuri D’Angelo, il ventinovenne di Valle Castellana scomparso da una quindicina di giorni con il figlioletto di tre anni, si è presentato ai carabinieri di Pomezia. Lo si è appreso ad Ascoli Piceno; i carabinieri avevano effettuato una perquisizione a casa di una parente ad Acquasanta. L’uomo si era allontanato dopo una sentenza del Tribunale per i Minori che aveva disposto il rimpatrio del bambino in Grecia, dalla madre. Le ricerche si erano estese anche all’estero. Il piccolo sta bene. Padre e figlio stanno pranzando nella caserma dei carabinieri di Pomezia, dove si sono presentati stamane. Probabilmente Yuri D’Angelo si è deciso a porre termine alla sua fuga sotto la pressione delle indagini (ieri sono state perquisite le abitazioni dei genitori dell’uomo a Valle Castellana e di una sorella, nell’Ascolano), ma anche dell’attenzione dei media sul caso. La madre, Evangelia Elisavet Lazari, una cantante di Corfù, ha lanciato appelli in Tv e ha partecipato a trasmissioni televisive. Il bimbo potrebbe ora essere restituito immediatamente alla donna, che si trova in Italia.
Il padre denunciato, il piccolo consegnato alle assistenti sociali. Il piccolo è stato separato dal padre per andare tra le braccia delle assistenti sociali della Comunità montana che svolgono il servizio per il comune di Valle Castellana. La prima notte senza il genitore da tre anni a questa parte la trascorrerà in un Istituto di Giulianova. Se sarà riconsegnato alla madre greca lo deciderà il magistrato del tribunale dei minorenni, al quale rispondono adesso i servizi sociali. Tenendo conto che sulla decisione di rimpatrio immediato in Grecia del bimbo pende un ricorso del padre, è possibile che trascorrerà qualche altro giorno prima di una soluzione del caso. Intanto Yuri D’Angelo è stato denunciato a piede libero, come da prassi, per sottrazione di minore e in futuro dovrà affrontare una causa penale per aver voluto mantenere accanto a sè il piccolo.
La procura: «Vicenda chiusa secondo la legge». Soddisfatto per l’esito della vicenda, il procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno Michele Renzo ha motivo di ritenere che la consegna del bambino "non sia stata del tutto spontanea. Eravamo ormai sulle sue tracce e sul punto di localizzarli". La Procura di Ascoli è titolare dell’inchiesta, seguita da sostituti Carmine Pirozzoli e Umberto Monti, perchè per motivi amministrativi ha competenza sul territorio abruzzese di Valle Castellana. Per Renzo la vicenda "si è conclusa nel rispetto dei provvedimenti della magistratura e, prima di tutto, della legge. Siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto per
l’incolumità del bambino, preservando nel complesso la riservatezza delle ricerche e dell’attività di indagine svolta
con l’Arma dei carabinieri".